Costituisce la prima pubblicazione in cui Roberto G. Trapani della Petina si avventura sul terreno della poesia in dialetto siciliano. Ottiene il Premio Stefano Mangiante 1977. La scrittrice e poetessa Orsolina Pace Mazzarese dichiara nella prefazione che per lei è “una gioia grande” fare da madrina ad un giovane poeta che dimostra, a differenza di tanti coetanei, di amare la sua terra. Terra tanto bella e tanto generosa, ma dissanguata e misconosciuta da numerosi figli che, appena passano lo Stretto, la rinnegano e la ignorano come se l’appartenerle fosse un’onta e non un motivo d’orgoglio. E aggiunge che, nonostante il giovane poeta muova i primi passi in questa via quasi sconosciuta, dimostra una sicurezza che promette una feconda messe per un prossimo avvenire.